Da dove deriva il nome “moscato”? Dall’aroma prevalente che ritroviamo in questi vini è proprio il muschio (“muscus” in latino), un descrittore ampiamente rappresentato in tutte le tipologie di moscato, nel bianco, nel giallo, nel moscato di Alessandria.
Già gli antichi romani descrivevano le uve di moscato come le uve che attiravano le api. L’uva moscata viene citata in scritti medievali come l’uva più coltivata nel colli euganei (la mia terra).
Cosa rende i moscati piacevoli al palato? Dal punto di vista gusto-olfattivo dobbiamo ricercare l’equilibrio: la mineralità e l’acidità concorrono a dare piacevolezza di beva, e queste due caratteristiche aiutano sicuramente la “scolata della bottiglia”.
Vi racconto ora le diverse tipologie di moscato che ho avuto il piacere di assaggiare, in ordine di degustazione:
Berton Vineyards Metal Label Moscato frizzante 2015 – Australia – Moscato di Alessandria – titolo alcolometrico 7%
Moscato in versione frizzante, origini australiane, il moscato di alessandria è molto diffuso, siamo nella Eden Valley, vicino Barrossa Valley dove vengono prodotti anche spumanti metodi classico. In questo vino troviamo effervescenza delicata e sentori fruttati di litchi: nella zona viene servito anche come aperitivo.
Su’entu Bianco Passito 2015 – Sardegna – 97% Moscato bianco, 3% Nasco – titolo alcolometrico 12,5%
Siamo in Sardegna, Sanluri. Semplicità, immediatezza e piacevolezza sono le caratteristiche di questo vino. Interessante è la presenza per il 3% di Nasco, un moscato con una sensazione spiccata di muschio, che si nota decisamente al naso oltre alla pesca gialla sciroppata.
Vignalta Fiori D’Arancio Passito Alpianae 2013 – Veneto – Moscato fior d’arancio – titolo alcolometrico 12,5%
Nella mia terra i Colli Euganei, alpianae, brillante, albicocca sotto spirito, pesca sciroppata al naso e in bocca sentiamo una sorprendente acidità spiccata.
Abbinato con Roquefort… è perfetto!
Carlo Pellegrino Passito di Pantelleria Nes 2015 – Sicilia – Moscato di Alessandria – titolo alcolometrico 14,5%
Saliamo di grado alcolico con un Moscato di Alessandria: di un ambrato stupendo e luminoso, miele di timo, fico secco, finocchieto selvatico al naso ed un finale di carruba e rabarbaro.
Samos Vin Doux Vin de Liquer 2014 – Grecia – Moscato bianco – titolo alcolometrico 15%
Sistema di allevamento ad alberello, sentori di cappero, di qualcosa di marino, sapidità e mineralità particolarissima in bocca, l’equilibrio gustativo è dato dalla spiccata mineralità.
Ca’ Lustra Zanovello Nero Musqué 2015 – Sicilia – Moscato nero di Parenzo – titolo alcolometrico 15%
Vitigno raro, poco conosciuto. Colore rosso granato con profumi di rosa contornato da profumi della macchia mediterranea, abbinato al cioccolato di Modica, wow!
Rietvallei Wines Breede Muscadel Red River Valley – Sud Africa – titolo alcolometrico 17%
Siamo in Sud Africa, nella Red River Valley, clima caldo secco, piovosità bassa: Nel bicchiere troviamo un rosa cerasuolo stupendo, come le note rosa che emergono al naso di fragoline di bosco, lampone, petalo di rosa.
Bacalhoa Moscatel de Setubal Colheita 2013 – Portogallo – 70% Moscato di Alessandria 30% Moscato bianco e altre tipologie – titolo alcolometrico 17,5%
Note di torba e caramello, un vino che matura in botti di whiskey, tanto da sentirne le caratteristiche olfattive tradizionali al naso. Un sorso pieno e avvolgente in bocca.
Aggiungo un’ultima cosa: ma quanto vario può essere il mondo dei moscati? E in quante versioni lo possiamo trovare?.
Direi stupefacente la versatilità di questa grande famiglia!